Per Elena il termine “cucina” si può intendere sia come ambiente domestico che come arte culinaria: in entrambi i casi erano la sua gioia.
Cucinare, preparare pranzi o cene la rilassava, era una cosa da studiare e pianificare perché tutto fosse perfetto, per godersi il risultato ma soprattutto per vedere la soddisfazione di chi assaggiava quello che lei aveva preparato. Era attentissima ai gusti di ognuno e difficilmente qualcuno non aveva piatti di suo gradimento.
La cucina come ambiente era il suo parco giochi e per mesi aveva fantasticato sulla sua cucina qui nella casa nuova: tutto il tempo che non avrebbe passato suonando lo avrebbe voluto passare in cucina.
Io ho trovato la forza di aprire gli scatoloni con stoviglie e utensili solo in questo ultimo periodo. E’ tutta roba che aveva imballato lei: ricordo l’entusiasmo e la trepidazione pensando a quando li avrebbe riaperti per sistemarli nella cucina nuova…
E’ un ingiustizia che spezza il cuore…
G.